E-commerce VS shop

Lotta continua o simbiosi perfetta?

Tutti noi conosciamo il classico della Bibbia dove un giovane pastorello di nome Davide sconfigge un gigante filisteo Golia; comunemente usata per descrivere imprese impossibili che vedono una parte sfavorita vincere.

Questo esempio cade a pennello per descrivere una lotta economica che vede come antagonisti la vendita on-line e la vendita al dettaglio.

La pandemia che condiziona le nostre abitudini di acquisto

Secondo un’indagine di Netcomm Forum Livea inizio 2020 in Italia si sono registrati ben 2 milioni di nuovi consumatori online, nel 2019 erano 700.000.

 Havas Milan dopo un’attenta ricerca dice che: anche nel post-Covid, 9 italiani su 10 continueranno a prediligere la spesa online rispetto alla spesa tradizionale nel negozio fisico.

Il caso Inditex

Inditex, noto colosso spagnolo dell’abbigliamento durante il lockdown ha subito una perdita di 409 milioni di euro. Il gruppo, proprietario dei brand Zara, Massimo Dutti, Bershka e Pull & Bear, ha così deciso di chiudere 1200 punti vendita in tutto il mondo e di puntare sull’ecommerce, le cui vendite durante il lockdown sono aumentate del 50% rispetto al 2019.
Inditex investirà 1 miliardo nel potenziamento dell’ecommerce e quasi 2 miliardi per trasformare parte dei negozi in centri di distribuzione

La “guerra tra poveri”

La vendita on-line ora mai è un vero e proprio selvaggio west dove non ci sono regole.

L’e-commerce ha creato tantissime opportunità ma ha anche spalancato la porta hai “furbetti del prezzo”: rivenditori che, pur di riuscire a vincere la concorrenza, ingegnano diversi e svariati meccanismi per avere prezzi più competitivi.

Questo sta causando una “guerra tra poveri”, togliendo sempre più il margine di guadagno

Periodi di saldi sempre più lunghi, sconti sempre più sostanziosi, ogni scusa è buona per svendere senza pensare al guadagno di ogni singolo componente delle varie filiere, elemento fondamentale per riuscire a mantenere un mercato florido dove tutti possono guadagnare e spendere.

Le caratteristiche che fanno la differenza

Quali sono le caratteristiche focus che vanno a differenziare i due mondi on-line e off-line:

  1. COSTI
  2. CUSTOMER EXPERIENCE
  3. CONSEGNA DEL PRODOTTO

La vendita online è basata sulla competitività del prezzo, quella in negozio è una questione emozionale. La customer experience gioca un ruolo fondamentale, sia in fase di acquisto che di vendita è fondamentale emozionarsi!

Il futuro degli shop

In realtà il futuro sta mostrando sempre più una natura sinbiontica tra l’e-commerce e gli shop.

Secondo un recente studio condotto da NetComm: il Proximity Commerce (e-commerce di prossimità) e il Click&Collect, saranno i nuovi modelli di acquisto del commercio online: si acquista online e si ritira nel negozio “sotto casa” o di “vicinanza”. 

L’importanza del “negozio sotto casa”

I negozi fisici quindi, sono ancora fondamentali visto il loro dislocamento sul territorio.

Se in una prima fase la vendita diretta su e-commerce era sempre più proponente e sembrava essere l’ unico futuro; oggi stiamo vedendo come il “negozio sotto casa” resta fondamentale per la distribuzione dei prodotti al cliente finale, andando spesso a sostenere da un punto di vista logistico tutto il mondo di vendita on-line.

La direzione del nuovo e-commerce, sempre più “geo-localizzato”, rappresenta sicuramente un’importante opportunità per i negozi tradizionali e per i centri storici delle città, permettendo non solo di rafforzare i rapporti con la collettività, ma anche di poter vendere i propri prodotti al di fuori dei “confini cittadini”.

Tutta una questione di equilibrio

Ovviamente affinché ciò avvenga ed i modelli del Proximity Commerce e del Click&Collect possano scalare l’economiaè fondamentale che essi si sviluppino secondo criteri di scalabilità e replicabilità, attraverso la digitalizzazione delle singole micro-imprese, con l’adozione delle nuove tecnologie, la capillarizzazione della rete logistica, l’educazione alla gestione dell’offerta in logica di piattaforma (micro-marketplace).

W gli shop e gli shopper

La combinazione dei due mondi retail potrà restituirci un meccanismo di vendita alla clientela finale ottimale. Essa consentirà di non escludere nessun componente della filiera, distribuendo ricchezza. Il tutto influirà  ampliando il bacino di possibili acquirenti e generando un giro di guadagno invece che un ristagno economico.

Grazie ai punti vendita riusciremo ad avere un’esperienza conoscitiva del prodotto che sia capace di trasmettere emozioni oltre che funzionalità, efficienza rapidità nel contatto e comodità nel effettuare quest’ultimo.


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Un commento su “E-commerce VS shop”

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